di: MARCO SCARMAGNANI (Mediatore e consulente familiare (marito da 22 anni, giornalista, della Comunità Papa Giovanni XXIII, Presidente del Forum Veneto delle Associazioni Familiari).
«Il fondamento della famiglia è dato dall’attrazione sessuale tra l’uomo e la donna. Quando l’uomo desidera una donna, di fatto desidera ciò di cui egli, in quanto uomo, ha bisogno e che non ha. Quando una donna desidera un uomo, anche lei desidera ciò che in quanto donna le manca. […] Il pudore che proviamo parlando e affermando questo aspetto profondamente intimo del rapporto di coppia è legato al fatto che la passione sessuale viene tuttora considerata in certi ambienti come qualcosa di degradante e poco dignitoso. Tuttavia, la possibilità dell’atto sessuale è la più grandiosa che sia data all’umanità. […] L’espressione sessuale dell’amore è anche la più umile delle nostre azioni. In nessun altro momento ci esponiamo in modo così totale, mettendo allo scoperto la nostra più profonda vulnerabilità».
Ho scelto di iniziare con questi intensi spunti di Bert Hellinger – autore controverso, lo so – perché l’attuale prolungata astinenza di troppe coppie in età non geriatrica, è un disagio da mettere sul tavolo almeno quanto la sessualità compulsiva e pornografica, e l’infedeltà.
L’astinenza in una coppia è una sorta di infedeltà alla struttura stessa della relazione. L’equilibrio, in una coppia di due coniugi, reali, incarnati, non può trovarsi se non in una costante ricerca dell’intimità anche sessuale che – certo – non si esprime solo nell’atto sessuale completo (il coito, da co-ire, andare insieme) ma comprende una serie di altri gesti di tenerezza e complicità, che vanno dal bacio non rubato, alla carezza che si sofferma, all’abbraccio nel quale ci si può abbandonare. Non sono (ancora) un esperto titolato in materia ma rilevo frequentemente che dove manca l’atto sessuale – completo – si spengono anche gli altri gesti. A costo di atroci sofferenze.
Ma quando è iniziata questa idea balzana che l’anima e le facoltà intellettive sono qualcosa di più nobile rispetto alla carne? Nella Bibbia troviamo un’espressone inequivocabile: «una sola carne». Si può sublimare fin che si vuole, ma non si può falsare. Il Cantico dei cantici ha passaggi di una sensualità sublime.
Ora, non si tratta di pubblicizzare una sessualità irreale. La vita è dura, i figli sono impegnativi, i corpi sono sottoposti all’usura del tempo; e ammettiamo pure che esprimere la sessualità risente della limitatezza delle nostre personalità, mette in evidenza alcune tensioni irrisolte, subisce gli svarioni dell’umore, e quindi potrebbe dare ulteriori grattacapi rispetto ad una vita di coppia tutt’altro che rassicurante. Ma l’astinenza non è la soluzione, peggiora il problema, come avviene se uno non esce più di casa per paura di un incidente.
Un consiglio? No, due, perché la prima etimologia di sesso è da seco, secare: tagliare, ma anche distinguere, ciò che è maschile da ciò che è femminile. L’uomo ha una forza propulsiva e non può (non deve) rinunciare a proporsi. Bando alle frivolezze, ai risentimenti infantili. Ritirarsi è contro natura. Siate sfacciati ma attenti (fosse facile…). La donna invece non si consideri “passiva”, è un grave errore. La donna nella sua essenza è “attrattiva” e l’attrazione è un’energia potentissima. Poi ogni tanto scambiatevi le parti. Certo, ogni parola necessiterebbe di un puntuale approfondimento. Lo spazio permette solo poche suggestioni, ma nel frattempo meditate San Paolo: «Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera». Detto quanto sopra, si può chiedere la Grazia di una vita intima appagante?